lunedì 23 febbraio 2009

PENSIERI IN LIBERTA'

SOCIETÀ SOLIDALE
La mia professione di medico e chirurgo mi ha portato a stretto contatto con le persone e con la loro sofferenza. Ne ho tratto l’insegnamento che l’affetto e la partecipazione alle vicende altrui ti ritorna sempre con gli interessi. Ho una grande fiducia nelle persone e nella possibilità che, anche negli animi più duri, una chiave possa aprire la porta del cuore lasciando spazio a disponibilità e altruismo. Sono per questo ottimista sul futuro della società che potrà essere sempre più solidale e coesa se sapremo combattere la paura e l’ignoranza. E’ necessario che chi ha responsabilità politiche dia l’esempio. Occorrono leggi giuste che puniscano concretamente i reati facendo in modo che le pene siano certe. Occorre condividere e far rispettare i diritti e i doveri di tutti, nessuno escluso, mettendo al bando ogni discriminazione e la piaga del razzismo. Una società multietnica in cui le istituzioni lavorano per l’integrazione, la conoscenza ed il rispetto reciproco, può e deve essere fonte di arricchimento.

CRISI ECONOMICA
La crisi economica e finanziaria è il fatto coinvolgente e sconvolgente di questi mesi. Il crollo dell’economia internazionale con il fallimento di Banche, Gruppi imprenditoriali e Aziende, unite all’evidente recessione economica, ci ha fatto tornare con i piedi per terra. Urge il ritorno a uno stile di vita più essenziale. Saremo costretti a ciò. Torneremo a privilegiare i rapporti sociali rispetto ai beni materiali. Sarà la fine, forse, chissà, del consumismo esasperato ed il ritorno ad una società fatta di persone che vogliono essere e non più apparire. Non voglio certo spingermi verso analisi sociologiche o politico-economiche fuori dalle mie competenze ma credo che, come in un passato non troppo remoto, torneremo a puntellare le nostre esistenze sulla forza concreta della famiglia intesa in senso ampio, come unione solidale di persone con forti legami affettivi, che protegge i deboli e ricerca il benessere comune. Nessuno ha ricette pronte per questa crisi, ma la politica, a vario livello, può fare molte cose. Innanzi tutto promulgare una serie di leggi che impediscano a pochi speculatori di mettere, nei cosiddetti "paradisi fiscali", beni smisurati, lasciando le briciole alle moltitudini. I grandi speculatori dovrebbero essere banditi ed esclusi di fatto dalla società. Basta con il liberismo senza etica. La libera impresa ed il libero mercato devono essere caratterizzate dalla concreta presa in carico delle persone che di queste imprese e di questo mercato non possono essere carne da macello.
Dovremo accogliere chi nei prossimi mesi perderà il lavoro su cui ha fatto affidamento; sostenere chi non troverà facilmente neppure un lavoro precario. Allo stesso tempo dovremo essere pronti a favorire quelle forme di sana impresa che possano dare occupazione e sviluppo alla nostra società.

lunedì 9 febbraio 2009

Medico e Clandestino

Dopo la recente intervista pubblicata su un quotidiano locale di un medico leghista di Pordenone, che si diceva favorevole alla possibilità, da parte dei medici, di denuncia alle autorità di immigrati clandestini che richiedono le loro cure, sento il dovere morale di intervenire contro il malcostume di chi ritiene di speculare a fini politici sulla salute delle persone. Voglio anche esprimere la mia netta contrarietà all’approvazione in Senato del decreto che consente ai medici di denunciare gli stranieri irregolari che richiedono cure sanitarie. Ritengo che questa sia una misura politica pregiudizievole della convivenza civile. Una misura totalmente contraria alla solidarietà con i deboli e i bisognosi che contraddistingue una società forte di valori e prospettive. Non potrei ritenere etico il comportamento di chi, dimentico del giuramento di Ippocrate e del senso di umana partecipazione al dolore, volesse dare un avallo, con zelo meritevole di cause nobili, a politiche razziste e discriminatorie che non possono coinvolgere i medici. Accanirsi contro i deboli, coloro che sono arrivati in Italia per sfuggire alla fame e per di più malati, ostacolandogli di fatto il ricorso a cure mediche, è anche un atto di cattiveria contrario al principio di carità cristiana. Per questo sono convinto che i medici, quelli che in concreto sono tutti i giorni “sul campo” per curare le persone senza distinzioni di sorta, sapranno chiamarsi fuori da questa deriva retrograda e usare carta e penna non per denunciare ma per continuare a prescrivere cure.

venerdì 28 novembre 2008

VALORI GENERALI DI RIFERIMENTO

Per me l’impegno professionale e familiare è sempre veramente intenso e gratificante ma sono appassionato anche all’idea di una nuova politica. Una politica che si fa, tra la gente e non tra le ristrette cerchie di specialisti, sentendo i bisogni reali delle persone. Una politica in favore di queste nostre famiglie mai così a rischio di disgregazione alle prime difficoltà; in favore dell’infanzia spesso in carenza di affetti per precoci separazioni genitoriali o abbandonata senza guida e senza sostegno per i tanti motivi di una società in crisi di valori. Una politica in favore dei giovani che rischiano oggi più che mai di mancare l’inserimento nel mercato del lavoro per assenza solidi percorsi formativi; in favore di chi è indigente per mancanza di opportunità o per malattia, di chi è anziano e non riesce più a provvedere a se stesso ed ai propri cari. Una politica di totale sostegno e incentivazione del volontariato sociale laico e cattolico come investimento per una società più amorevole e solidale.

Occorre sostenere la famiglia con proposte concrete che consentano di recuperare e prendere come riferimento per le nuove generazioni, l’esperienza profonda ed insostituibile di una vita condivisa, nel rispetto e nel sostegno reciproco, come baluardo contro la solitudine e l’individualismo.
Dobbiamo vigilare per rendere le nostre città sempre più sicure e consentire ai bimbi di crescere e diventare adulti in salute, pace e dignità. Permettere loro di valorizzare i sentimenti di solidarietà e fratellanza affinché diventino uomini pensanti e non branco da strumentalizzare.

È necessario migliorare il modo in cui riusciamo a spostarci a zero emissioni nocive con la diffusione capillare delle piste ciclabili per le nostre scuole. Ridurre l’uso di energia inquinante attraverso la diffusione a prezzo accettabile delle energie pulite come quella solare. Migliorare la fruibilità dell’ambiente naturale delle nostre città e delle aree verdi allestite a parchi. Ridurre al massimo la quantità dei rifiuti a vantaggio del riciclo dei materiali con la raccolta differenziata portata avanti con forza e coerenza.
Occorre sostenere le nostre imprese e tutte le attività produttive locali migliorando le infrastrutture e favorendo opportunità di sviluppo perché queste imprese possano continuare a portare lavoro e benessere.
E’ indispensabile accogliere con sentimento di solidarietà e fattiva collaborazione chi perdendo la propria occupazione deve poter disporre di percorsi di riqualificazione, rapido reingresso nel lavoro e nella percezione di reddito come forma concreta di rispetto della dignità umana.